"Insieme per la ricerca", la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno rinnova la partnership con l'Istituto di Biorobotica della Scuola
In occasione del ventennale della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, che vivrà un momento particolarmente importante oggi lunedì alle ore 17 presso il Cortile della Sala del Bali di Palazzo del Monte di Pietà (Via Borra 25, Livorno) sarà presentato il programma di iniziative per l'anno 2012: tra gli altri un progetto, supportato dalla Fondazione, dell'Istituto di Biorobotica del Sant'Anna.
Nel 2009, infatti, è stato finanziato uno studio sperimentale sull’applicazione di
robot marini per il monitoraggio della Posidonia oceanica tramite sistemi di visione automatici. Questo sistema di visione subacqueo ha le potenzialità per varie applicazioni, potendo essere installato a bordo di piccole barche-robot autonome, o boe capaci di monitorare lo stato di salute delle acque costiere e lacustri, come quelle risultanti dal progetto HydroNet, un progetto cofinanziato dalla Comunità Europea e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna e svolto quasi interamente a Livorno, presso il “Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina” situato allo Scoglio della Regina.
Il catamarano Hydrobot, programmato da una stazione di controllo, può effettuare analisi dell’acqua in situ, prelevata fino ad una profondità di 50 metri, e i risultati sono inviati in tempo reale, tramite un ponte radio, alla stazione di controllo.
Per partecipare alla nascita di un centro di eccellenza nazionale sulla robotica subacquea, la Fondazione ha deciso quest’anno di dirottare il suo contributo alla ricerca sul progetto presentato dal Centro di Ricerca delle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina di Livorno, guidato dal Prof. Paolo Dario, direttore dell’Istituto di BioRobotica. Il progetto prevede l’applicazione del robot octopus in compiti subacquei. Octopus è un progetto cofinanziato dalla Comunità Europea e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna, e svoltosi quasi interamente a Livorno a partire dal 2009. Durante tale progetto sono state affrontate sfide di ricerca scientifiche e tecnologiche di base, quali quelle della robotica ‘soft’, e sono stati realizzati prototipi innovativi.
Il progetto ha portato alla realizzazione di un robot ispirato al polpo, totalmente realizzato con materiali ‘soft’, e capace quindi di deformarsi per raggiungere aree non facilmente accessibili, ed allo stesso tempo capace di muoversi su diversi tipi di fondali e manipolare oggetti.
L’innovazione dell’utilizzo della robotica ‘soft’ in ambito marino e l’ottimizzazione delle nuove tecnologie permetteranno la realizzazione di robot marini complementari a quelli attuali. Con le capacità del polpo di deformarsi e muoversi, ed allo stesso tempo di interagire con l’ambiente e gli oggetti, essi potranno essere usati anche a contatto con i fondali, con relitti, o con infrastrutture subacquee, per compiti di esplorazione e intervento, nell’ambito specifico della salvaguardia ambientale e dei fondali costieri.
Il progetto verrà presentato in Settembre alla sede del Centro allo Scoglio della Regina e nell’occasione sarà allestito un percorso di pannelli che evidenzierà il contributo dato dalla Fondazione al settore della ricerca nei suoi primi venti anni di attività.